La legge è chiara: il termine per la dichiarazione Imu è fissato al 30 settembre 2012. Nessuno l'ha modificata.
Tuttavia, nessuno ha potuto rispettare quel termine, per il consueto trattamento cui la parte pubblica costringe la parte privata: nel caso specifico, mancavano decreto, istruzioni e modelli. Adesso si dà per certo che il consiglio dei ministri provvederà, con l'indispensabile proroga (cfr ItaliaOggi, 29 sett., «La dichiarazione Imu va al 30/11»). A rigore, però, è attualmente in vigore solo la previsione dell'art. 13, comma 12-ter, del decreto legge n. 201 del 2011: «Per gli immobili per i quali l'obbligo dichiarativo è sorto dal 1° gennaio 2012, la dichiarazione deve essere presentata entro il 30 settembre 2012». Finora, per casi simili, avevamo assistito al rito del comunicato legge: un comunicato stampa del ministero annunciava l'imminente entrata in vigore di una nuova norma. Il comunicato legge è divenuto da molto tempo fonte di diritto, con rango pari a leggi, decreti legge e decreti legislativi. Qui, invece, siamo alla proposta di comunicato legge, posto che nulla si sa né dei contenuti né dei tempi previsti dalla futura legge. Il comunicato stampa dell'Economia e finanze, infatti, nulla garantisce. «Il Consiglio dei ministri la prossima settimana valuterà la proposta del Mef». Si capisce che,
poiché competente per la nuova disposizione è il governo e non il singolo ministro, la nota dell'ufficio stampa doveva rinviare ogni responsabilità all'organo preposto. Però la dizione «valuterà» potrebbe perfino non far bene sperare. Non solo: c'è silenzio completo sulla data. Si parla solo di un «ragionevole periodo di tempo».
Inoltre viene annunciata l'attesa pubblicazione in Gazzetta del decreto ministeriale con il modello per la dichiarazione e, importante, le istruzioni. Finora erano circolate bozze delle istruzioni, con tutte le incertezze del caso. Adesso il comunicato legge, sempre meno legge e sempre più progetto, segnala che ci saranno le istruzioni (a rigore da pubblicarsi da parecchie settimane, per consentire ai cittadini interessati di procedere rispettano il termine, ancora oggi unico in vigore, del 30 settembre scorso), ma nulla ne anticipa e resta sul generico pure per la data di pubblicazione. Anche il governo tecnico segue l'andazzo dei governi politici: il cittadino è un suddito, con tanti obblighi, senza nemmeno che gli siano fornite per tempo le indicazioni per rispettarli.
Fonte: ItaliaOggi 02/10/2012