Detrazione Irpef al 19% per incoraggiare le persone fisiche a investire nel capitale di una start up innovativa, con possibilità di incremento della percentuale di rilevanza al 25% ove la start up abbia una vocazione sociale o di alta innovazione tecnologia in ambito energetico, secondo le definizioni del Dl 179/2012; così il legislatore intende attrarre risorse in un settore economico ritenuto strategico, creando un clima favorevole anche per il tramite della leva fiscale.
In particolare, per gli anni 2013, 2014 e 2015, si concede la possibilità di detrarre dall'imposta lorda del contribuente (Irpef) un importo pari al 19% (25% nel caso di start up sociale o ad alta innovazione tecnologica in ambito energetico) delle somme investite in modo diretto nella società, ovvero per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr) che investono prevalentemente in start up innovative.
L'impostazione, come precisato dalla relazione illustrativa, è del tutto simile a quello utilizzato per le spese mediche, essendo fondato sul meccanismo della detrazione commisurata alla spesa, ove per spesa va inteso l'esborso per la sottoscrizione del capitale. L'investimento massimo agevolabile, tuttavia, non può eccedere la somma di 500mila euro per ciascuna delle tre annualità interessate, e deve essere poi mantenuto per almeno due anni per evitare le ipotesi di decadenza (periodo minimo di stabilità dell'investimento). Poiché l'imposta lorda del contribuente potrebbe essere incapiente rispetto alla detrazione (pari al 19% o 25% dell'investimento), è previsto che l'eventuale eccedenza possa essere recuperata nei periodi successivi, ma non oltre il terzo. Questo appare un meccanismo di cautela generale che consente di evitare pratiche tese al frazionamento degli investimenti finalizzato unicamente ad evitare la perdita di del beneficio per incapienza in dichiarazione.
Dal punto di vista operativo, ove l'investimento fosse effettuato per la misura massima riconosciuta (oppure anche oltre), l'abbattimento tributario complessivo si attesterebbe, per start up innovative ordinarie, sui 95mila euro; ciò significa che il contribuente dovrà possedere un adeguato importo di Irpef dovuta da poter abbattere; il tutto, nell'anno di effettuazione dell'investimento e nei tre successivi, proprio per effetto del meccanismo del possibile riporto. Si tratterà, però, di coordinare il nuovo incentivo con le disposizioni contenute nel disegno di legge di stabilità per il 2013, laddove non mutassero rispetto alla versione depositata e ora all'esame della Camera.
Fonte: Il Sole 24 Ore 29/10/2012