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SuperInps più conveniente
22-10-2012

Il passaggio all'Inps di Inpdap, Ipost ed Enpals premia i pensionati. Infatti, in caso di avvio di una nuova attività di lavoro autonomo, a richiesta potranno versare i contributi in misura ridotta del 50% (con conseguente diritto, ovviamente, al supplemento di pensione ridotto a metà), allo stesso modo di come già avviene per i pensionati dell'Inps. A riconoscere tale opportunità anche ai pensionati ex dipendenti pubblici nonché a quelli di Ipost (postali) ed Enapls (sport e spettacolo) è d'accordo, per ora, solo l'Inps che, nel messaggio n. 16736/2012, spiega di aver predisposto una bozza di circolare sull'estensione del beneficio.
Tuttavia per l'effettiva operatività, che è evidentemente vincolata pure a ragioni di «cassa», occorre attendere l'ok dei ministeri vigilanti (lavoro ed economia).
Un beneficio per gli ultrasessantacinquenni.
Il beneficio in questione è stato introdotto dalla legge n. 449/1997 (Finanziaria 1998). L'articolo 59, comma 15, di tale legge stabilisce che, dal 1° gennaio 1998, previa presentazione di domanda, artigiani e commercianti (titolari d'impresa o collaboratori familiari) con più di 65 anni di età, già pensionati presso una delle gestioni dell'Inps, possono chiedere che i contributi siano applicati al 50%. In tal caso, l'accredito contributivo e il conseguente supplemento di pensione è ridotto della metà. Sono esclusi dall'incentivo i titolari di pensione di reversibilità, mentre è consentita ai titolari di assegno d'invalidità.
Il passaggio all'Inps.
Nell'ambito dell'ultima riforma delle pensioni il dl n. 201/2011 (convertito dalla legge n. 214/2011) ha soppresso l'Inpdap (istituto di previdenza dei dipendenti pubblici) e l'Enpals (ente di previdenza e assistenza dei lavoratori dello sport e spettacolo), a far data dal 6 dicembre 2011, attribuendo le relative funzioni all'Inps. Stessa sorte era toccata qualche mese prima all'Ipost (ente di previdenza dei postali). Infatti, la previdenza e l'assistenza del gruppo Poste sono state gestite dall'istituto postelegrafonici fino al 31 maggio 2010 ,quando è stato soppresso e le sue funzioni sono state trasferite all'Inps, dal dl n. 78/2010 (convertito in legge n. 122/2010). Tre nuove «gestioni». La soppressione con il passaggio all'Inps dei tre ex istituti di previdenza ha, di fatto, creato (ovvero trasformato in) tre nuove gestioni presso l'Inps: appunto la gestione ex Ipost, la gestione ex Enpals e la gestione ex Inpdap. E arriviamo alla questione principale: questa trasformazione (da istituto di previdenza a gestione previdenziale) produrrebbe tra gli altri l'effetto di determinare l'applicazione dell'articolo 59, comma 15, della legge n. 449/1997 alle tre nuove gestioni. Infatti, la disposizione interessa i lavoratori «già pensionati presso le gestioni dell'Inps». Per cui, fintantoché l'Inpdap, l'Ipost e l'Enpals sono stati «enti» di previdenza autonomi, i relativi pensionati non ne hanno potuto beneficiare; ma adesso che sono stati soppressi e trasformati in "gestioni" presso l'Inps, ai pensionati si dovrebbe aprire la possibilità di fruire del beneficio del versamento ridotto dei contributi. Manca l'ok dei ministeri. La questione, per ora, resta sospesa.
L'Inps, nel messaggio n. 16736/2012, avverte le sedi territoriali di tenere in evidenza le domande presentate dai pensionati Inpdap, Ipost ed Enpals, in attesa di ricevere l'ok da parte dei ministeri vigilanti. L'Inps è d'accordo sull'estensione del bonus, tanto da aver predisposto una bozza di circolare in tal senso; ma l'ultima parola spetta ai ministeri. Certo, se dovesse passare l'estensione si tratterebbe di una vera fortuna per i pensionati (magari baby-pensionati) che, intascando una pensione da ex dipendenti pubblici, si sono poi cimentati in avventure imprenditoriali. Anche perché il beneficio, secondo l'Inps, può essere riconosciuto anche per i periodi contributivi precedenti alla data di presentazione della domanda, fermo restando il limite del 1° gennaio 1998.

Fonte: ItaliaOggi                         18/10/2012
 

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