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Meno lacci alle imprese Per costruire basterà il silenzio-assenso

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Meno lacci alle imprese Per costruire basterà il silenzio-assenso
17-10-2012

Meno carte più sicurezza. Si riassume così la seconda parte del capitolo semplificazioni che il governo si appresta a riscrivere e varare nel consiglio dei ministri di oggi. Un disegno di legge, una trentina di articoli in tutto, finalizzato a «ridurre gli adempimenti formali e liberare risorse economiche nel Paese». Un tema, che analisi governative alla mano, «consentirà di incidere in modo consistente sui costi per una cifra pari a 3,7 miliardi». Si va dall'ambiente con la tutela del paesaggio alla previdenza, dalle certificazioni in inglese dei titoli di studi fino alla revisione di misure per il divieto di banchieri di «contrarre obbligazioni di qualsiasi natura o compiere atti di compravendita con le rispettive banche o loro controllate». Nel centro meno vincoli burocratici per le imprese, e alcune misure in materia di sicurezza nel lavoro. E in questo senso, le norme riguarderanno sia le prestazioni lavorative di breve durata, ma anche la sorveglianza sanitaria e la verifica periodica delle attrezzature di lavoro. Non ci sarà, invece, salvo sorprese, la riduzione del tasso di interesse per il pagamento dilazionato dei crediti contributivi, ma verrà confermato il raddoppio della durata del Durc (documento unico di regolarità contributiva che passerà da 90 a 180 giorni) nonché la riconduzione della prestazioni previdenziali dell'Ipsema all'Inps. Parte significativa del provvedimento in oltre concernerà il comparto edilizio. Ed è qui, infatti, la prima novità del disegno di legge. Il dispositivo prevede in primo luogo l'introduzione della norma che elimina il silenzio rifiuto previsto per il rilascio del permesso di costruire «nei casi in cui sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali», fatti saldi i principi stabilità dalle legge del '90 (n. 241), e in secondo luogo le richieste di autorizzazione paesaggistiche. Al fine, infatti, «di assicurare la certezza dei tempi di conclusione del procedimento si prevede l'obbligo dell'amministrazione competente, una volta decorso il termine (ridotto di 45 giorni) per l'espressione del parere da parte del soprintendente, di provvedere sulla domanda di autorizzazione». Le norme di tutela paesaggistica, per molti versi, si declinano con i procedimenti di autorizzazione integrata che il ministro Corrado Clini porterà in seno al consiglio dei ministri.
Ovviamente, «nessuna norma ad Hoc sull'lva», precisa subito il ministro. L'obiettivo, invece, «è solo quello di una maggiore trasparenza». Insomma, tempi certi: 90 al massimo 180 giorni per evadere richieste e permessi sugli gli impianti industriali. Parte delle misure, inoltre, stabiliranno anche una serie di semplificazioni in materia di provvedimenti iva, eliminando l’obbligo della pubblicazione sulla gazzetta ufficiale. Per i cittadini, inoltre, arriveranno altre norme semplificative antiburocarzia: riguarderanno il cambio di residenza e la dichiarazione per la tassa dei rifiuti nello stesso contesto.
 

Fonte: La Stampa - Ed. nazionale              16/10/2012
 


 

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