Il Presidente Celani e l'Assessore Crescenzi fanno il punto della situazione
Il Presidente della Provincia Piero Celani e l'Assessore al Bilancio Vittorio Crescenzi hanno voluto fare ieri, nel corso di una conferenza stampa, il punto della situazione alla luce del Consiglio Provinciale che ha approvato lunedì 10 giugno a maggioranza il "Piano di Riequilibrio Economico e Finanziario" dei conti della Provincia ai sensi dell'art 243 bis, comma 1 del Decreto legislativo 267/2000. Un atto straordinario che interviene in un momento storico molto difficile per la vita dell'Ente dando il via ad un percorso di risanamento e messa in sicurezza dei conti, articolato in 8 anni e monitorato costantemente in maniera trimestrale. E' stato ricordato l'iter di definizione del piano redatto dalla struttura tecnica, con il supporto di un consulente esterno, il dott. Cuzzola esperto in queste procedure e illustrato in sedute congiunte della commissione bilancio e conferenza dei capigruppo consiliari, a cui erano presenti i revisori dei conti, rappresentanti dei sindacati e alcuni dipendenti della Provincia. Tra le voci più rilevanti del piano un recupero dei canoni demaniali, la riduzione delle rate di scadenza dei mutui per circa 4 milioni di euro e un piano di alienazioni del patrimonio disponibile dell'Ente fondato sulla valorizzazione dei cespiti ai prezzi di mercato e per il personale nessuna forma di riduzione dell’orario di lavoro o di dotazione organica, ma pensionamenti naturali senza escludere la possibilità , se le risorse o le normative lo permetteranno, di attuare il turnover.
"Ribadiamo - hanno affermato i due amministratori - che abbiamo sempre operato con la massima trasparenza, assumendo nel documento che verrà presentato all'esame Ministero competente e della Corte dei Conti così come previsto dalla normativa, scelte sostenibili, credibili ed attuabili a salvaguardia degli equilibri economici e finanziari, tutelando gli investimenti sul territorio, le imprese fornitrici e il personale. Tutto ciò partendo da una pesantissima eredità debitoria accumulata fino al 2009 dalle precedenti gestioni ed aggravata ulteriormente dai costi della divisione con la Provincia da Fermo, dalla drastica contrazione delle entrate correnti come la RCA Auto di 2 milioni di euro, dovuta alla crisi economica a livello nazionale e locale e dal pesantissimo taglio dei trasferimenti statali e regionali, ben 11 milioni di euro solo negli ultimi anni considerando anche la spending review. Senza contare la spropositata entità dei debiti fuori bilancio riconosciuti dal 2009 al 2012 pari a 17,6 milioni di euro, di cui 11,1 milioni già pagati compresa la nota sentenza Rozzi transata grazie a questa Amministrazione a 5 milioni di euro dagli oltre 10 previsti. Importante e dall'impatto positivo è stato il recentissimo riconoscimento da parte della Corte dei Conti di quello che avevamo sempre sostenuto con forza e documenti alla mano in tutte le sede istituzionali competenti: le attuali Province di Ascoli e Fermo vanno entrambe considerate come due nuove realtà territoriali, frutto di una divisione sostanzialmente al 50%".
"Al momento dell'insediamento dell'Amministrazione - ha precisato l'Assessore Crescenzi - avevamo una situazione debitoria dei mutui di oltre 80 milioni scesa poi a 73 milioni anche grazie ad una azione di ristrutturazione del debito unita ad un contenimento della spesa corrente del 4% ed a una fortissima diminuzione dei cosiddetti costi della politica che tuttavia non è bastato a bilanciare i minori trasferimenti".
"Le comprensibili preoccupazioni del personale - hanno poi aggiunto Celani e Crescenzi - sono state sempre al centro dell'attenzione dell'amministrazione e, a tale riguardo, vorremmo una volta per tutte correggere notizie distorte che hanno generato in questi giorni un allarme ingiustificato ed inutile con riguardo alla delibera di giunta relativa alle linee guida per la predisposizione dello schema di bilancio 2013. Infatti la riduzione della spesa per il personale dipendente di 850 mila euro contemplata nelle linee guida è costituita da: 311 mila euro fondo accessorio dei dipendenti (art. 15 comma 5) come già specificato in commissione bilancio e altre poste che nulla incidono sulle voci retributive dei dipendenti. Inoltre nella delibera di giunta relativa alle linee guida per la predisposizione dello schema di bilancio 2013 è prevista, la mancata erogazione dell'indennità di risultato dei dirigenti, che per questo anno ammonta a 175 mila euro".
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