Firmato in Provincia accordo per sensibilizzare e prevenire disagio e abusi
Un ulteriore ed importante passo per la tutela dei lavoratori è stato compiuto oggi con la firma in Provincia dell'accordo contro le molestie e la violenza nei luoghi di lavoro, che rafforza sul piano locale l'intesa quadro sottoscritta a livello nazionale nel 2016 tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria.
Il documento, siglato da Barbara Nicolai di Cgil, Maria Teresa Ferretti della Cisl, Giuseppe Pacetti della Uil, Simone Mariani Presidente di Confindustria Centro Adriatico, Fausto Calabresi Presidente di Confcommercio Ascoli e Luigi Passaretti Presidente di Cna di Ascoli Piceno, è aperto a successive adesioni ed è finalizzato alla promozione e adozione di una dichiarazione di non tollerabilità di comportamenti molesti o di violenza e all'elaborazione di procedure volte a prevenire, individuare e gestire i problemi derivanti da molestie e violenze nei luoghi di lavoro.
Il testo reca anche la firma della Consigliera di Parità provinciale Paola Petrucci che ha dato impulso a questa iniziativa e che, ai sensi della normativa vigente, interviene quale pubblico ufficiale e parte terza nelle discriminazioni nei luoghi di lavoro tra le quali sono ricomprese le molestie.
L'Istat, nell'indagine sulla sicurezza dei cittadini (2015/2016) pubblicata il 18 febbraio scorso, rivela che in Italia il 43,6% delle donne fra i 14 e i 65 anni hanno subito, nel corso della vita, qualche forma di molestia sessuale e ad esse si somma il 18,8% di uomini che - per parità - hanno subito molestie sessuali. Nel focus sulle molestie e ricatti sessuali sul lavoro emerge che l'8,9% delle lavoratrici sono state oggetto di questo fenomeno e che il 7,5% delle donne, nel corso della loro vita lavorativa, sono state sottoposte a qualche tipo di ricatto sessuale per ottenere un lavoro, mantenerlo o per ottenere progressioni di carriera. Numeri che impongo anche a livello territoriale una profonda sensibilizzazione e mobilitazione.
"Purtroppo le denunce di molestia delle donne arrivano tardi o solo in casi eclatanti - evidenzia la Consigliera di Parità Paola Petrucci - ciò succede sia per paura di perdere il posto di lavoro o di essere considerata "scomoda" ma anche perché non se ne percepisce la gravità , aspetto forse ancora più grave del fenomeno stesso. Questo strumento che oggi firmiamo intende proprio sensibilizzare tutte le parti in causa prevenendo sul nascere comportamenti scorretti o pericolosi che possono sfociare in situazioni di forte disagio".
I rappresentanti delle associazioni sindacali e datoriali hanno sottolineato la rilevanza dell'accordo che può contribuire non solo a migliorare il benessere dei lavoratori e a promuovere le buone prassi nelle aziende ma anche incidere positivamente sullo sviluppo e sul progresso delle condizioni economiche e sociali del territorio.